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La sindrome di Asperger (SA) fa parte dei disturbi dello spettro autistico. Chi ne è affetto, pur desiderando relazionarsi con gli altri, non ne possiede le capacità secondo le modalità abitualmente seguite e accettate dal gruppo sociale di appartenenza. La sindrome ha un’origine ancora discussa e con molte teorie contrapposte, spesso incentrate su difficoltà e ritardi nella coordinazione e integrazione delle varie parti del cervello.

Insorge nell’infanzia e presenta diverse e significative manifestazioni condivise con l’autismo, come la tendenza a chiudersi in se stessi, a non sviluppare amicizie e a non integrarsi socialmente, a non rispettare le regole codificate, a mostrare disinteresse e poca sensibilità verso il prossimo.

Chi ne è colpito può presentarsi, nella comunicazione, con anomalie dello sguardo e della mimica facciale, fissando a lungo negli occhi l’interlocutore o rifuggendo dal suo sguardo. Può esprimersi con un linguaggio troppo formale e con voce monotona. A livello fisico, il malato può presentare difficoltà motorie, con movimenti curiosi e impacciati, difetti dell’equilibrio e della scrittura manuale, mentre nel comportamento tende a seguire rituali ossessivi.

Per contro, vi sono persone affette dalla sindrome di Asperger che sviluppano notevoli abilità coltivando i loro interessi specifici. Possono eccellere nella memorizzazione, distinguersi nelle discipline astratte logico-matematiche, nelle quali non occorre l’interazione sociale, concentrarsi sulle proprie passioni conseguendo titoli di studio elevati e grandi capacità professionali.

(Liberamente tratto da Wikipedia).