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Il Disturbo dell’identità di genere (DIG), descritto nel DSM-IV tra i disturbi mentali, si ha quando una persona, maschio o femmina, si identifica in maniera continuativa ed intensa con l’individuo di sesso opposto a quello biologico, vivendo il proprio sesso con disagi e sofferenze che rendono difficoltosa la vita affettiva, sociale e lavorativa.
Il disturbo non deve essere determinato da condizioni fisiche di intersessualità né da altre alterazioni organiche. Non va inoltre confuso con l’omosessualità, che denota l’orientamento sessuale di un soggetto verso il suo stesso genere di appartenenza.
Le cause del Disturbo dell’identità di genere possono essere varie. Sono da ricercare nell’ambiente familiare e sociale, ma anche il fattore ormonale può assumere un ruolo determinante nell’origine del disturbo.
La psicoterapia assume un ruolo decisivo nel sostenere psicologicamente il paziente nell’accettazione di una propria identità di genere e nel superamento dello stato di disagio e di sofferenza che il problema comporta.
La legge 164 del 1982 autorizza la modifica medico-chirurgica dei caratteri sessuali e dispone l’adeguamento dei dati anagrafici.
(Liberamente tratto da Wikipedia).