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Il ritardo mentale è un deficit dello sviluppo delle funzioni intellettive.

I criteri per una diagnosi di ritardo mentale sono:

A. Funzionamento intellettivo significativamente inferiore alla media , QI minore di 70 ottenuto con un test di QI somministrato individualmente.

B. Concomitanti deficit o compromissioni nel funzionamento adattivo attuale ( cioè le capacità del soggetto ad adeguarsi agli standard propri della sua età e del suo ambiente culturale ) in almeno due delle seguenti aree:

  • comunicazione
  • cura della propria persona
  • vita in famiglia
  • capacità sociali-interpersonali
  • uso delle risorse della comunità
  • autodeterminazione
  • capacità di funzionamento scolastico
  • lavoro
  • tempo libero
  • salute
  • sicurezza

C. L’esordio prima dei 18 anni di età.

Le forme del ritardo

Questi sono i diversi gradi di ritardo mentale:

  • lieve (85% dei casi), QI da 50-55 a 70
  • moderato (10%), QI da 35-40 a 50-55
  • grave (3-4%), QI da 20-25 a 35-40
  • gravissimo (1-2%), QI inferiore 20-25.
Ritardo mentale lieve

Il ritardo è difficilmente evidenziabile nei primi anni di vita.

Il periodo iniziale in cui si nota il problema è quello dell’inserimento nella frequenza scolastica, quando possono sopraggiungere difficoltà nell’apprendimento.

Fino all’età di circa vent’anni i soggetti affetti dalla patologia necessitano di un sostegno nell’adattamento scolastico e sociale. Possono conseguire un’autonomia sociale e lavorativa, ma ugualmente necessiteranno di aiuto.

Ritardo mentale moderato

Il ritardo mentale medio o moderato ha solitamente cause organiche e gli individui affetti da tale patologia rimangono ad un’età mentale di 6/8 anni. Presentano discrete capacità comunicative e con supervisione possono provvedere alla cura della propria persona e allo svolgimento di lavori semplici. Hanno relativa autonomia nei luoghi familiari e possono discretamente adattarsi alla vita nel contesto sociale, imparando magari a spostarsi senza aiuto impiegando mezzi pubblici (ma solo se precedentemente abituati). Per quanto riguarda l’apprendimento scolastico, comprensione e uso del linguaggio sono lenti e il vocabolario appreso è piuttosto limitato. A scuola, inoltre, viene evidenziato lo sviluppo disarmonico delle discipline (possono per esempio acquisire maggiori competenze in campo matematico che in quello linguistico).

Ritardo mentale grave

Il ritardo mentale grave ha origine organica e l’età mentale dell’individuo si ferma ai 4/6 anni. I livelli del linguaggio sono minimi o assenti, presenta l’olofrase, tipica del periodo sensomotorio. Se opportunamente supportato, l’individuo può acquisire una competenza basilare della cura di sé e le capacità di svolgere attività lavorative molto semplici in ambienti protetti e in presenza di personale specializzato. Il beneficio scolastico è limitato dall’insegnamento di materie prescolastiche. Può acquisire capacità per riconoscere parole semplici per i bisogni primari. Sentendosi incapace di far fronte agli eventi, soffre di forme di frustrazione.

Ritardo mentale gravissimo

Il soggetto non è in grado di svolgere le principali funzioni della vita quotidiana. La vita di relazione è per lo più ridotta. Linguaggio per lo più assente o fortemente compromesso con non più di 10/20 parole comprensibili con difficoltà. Necessità di sostegno è pervasiva, occupa tutta la durata della vita e deve essere continua.

Le cause

Il R.M. di grado Lieve risulta essere determinato per il 43 % da causa organica :

  • Encefalopatia Ipossico-Ischemica
  • Infezioni del gruppo TORCH
  • Malattie Metaboliche
  • Trisomia 21
  • Sclerosi Tuberosa
  • Distrofie Muscolari (Steinert-Duchenne )
  • Sindrome Feto-Alcolica
  • Sindrome dell’ X – fragile

Il ritardo mentale di grado Grave riconosce per l’ 89% un’eziologia organica; rispetto al momento della nascita, le cause sono:

  • Prenatali (74 %) – 53% note, 21% sconosciute
  • Perinatali (10 %) – tutte note, in pratica solo Encefalopatia Ipossico-Ischemica
  • Postnatali (16%) – 5% note, 11% sconosciute

Le Cause Prenatali comprendono:

  • Mal. Cromosomiche
  • Sindromi Polimalformative (S.Prader Willy, S. Sotos, S. Cornelia de Lange, Lissencefalie, ecc.)
  • Sindromi Neurocutanee (Sclerosi Tuberosa, M. Recklinghausen, ecc.)
  • Malattie Geniche (metaboliche, degli aminoacidi, lisosomi, ecc.)
  • Ipotiroidismo
  • Encefaliti fetali (T.O.R.C.H.)
  • Malformazioni cerebrali
  • Iatrogene
  • Malnutrizione fetale (S.G.A.)

Riguardo la diagnosi precoce (fatta entro i 3 anni) bisogna considerare i seguenti segni:

  • al 1° mese di vita, scarso interesse, scarso agganciamento visivo, scarso inseguimento visivo, scarsa discriminazione visiva
  • al 3° – 6° mese, scarsa preferenza visiva
  • al 5° – 6° mese, prensione volontaria assente ( senza disturbo neurologico )
  • al 12° mese, ritardo presentato dai genitori, assenza di linguaggio, ritardo motorio
  • tutti i bambini con macro-microcefalia
  • tutti i bambini con disturbo dell’attenzione e della memoria
  • tutti i bambini che non presentano gioco organizzato
  • tutti i bambini che presentano stereotipie gestuali ripetitive

I soggetti con R.M. di grado Lieve possono essere individuati ai 2 aa. di vita; gli interventi entro i 6 aa. aumentano realmente le possibilità dello sviluppo cognitivo finale; una valutazione corretta dall’età scolare consente un completo inserimento sociale in età adulta.

I soggetti con R.M. di grado Medio possono essere riconosciuti a 12-18 mesi; l’entità del problema definita a 4-5 aa.; gli interventi consentono di ridurre lo stato assistenziale.

I soggetti con R.M. di grado Grave possono essere individuati a 8 12 mesi, la gravità precisata a 3-4 aa.; è posssibile programmare per tempo i supporti assistenziali e sociali necessari.

 
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